Guizzino
In un angolo lontano del mare viveva una famiglia di pesciolini tutti rossi.
Solo uno era nero come una cozza.
Nuotava più veloce degli altri. Si chiamava Guizzino.
Un brutto giorno un grosso tonno, feroce e molto affamato, apparve tra le onde.
In un solo boccone ingoiò tutti i pesciolini rossi.
Solo Guizzino riuscì a fuggire.
Nuotò lontano. Era spaventato e si sentì solo e molto triste.
Ma il mare era pieno di sorprese e a poco a poco, nuotando fra una meraviglia e l’altra, Guizzino tornò ad essere felice. Vide una medusa piena dei colori dell’arcobaleno; un’aragosta che si muoveva come una ruspa arrugginita; pesci misteriosi che sembravano tirati da fili invisibili; una foresta di alghe che crescevano da caramelle variopinte; un’anguilla così lunga che, a volte, si dimenticava la coda; e anemoni di mare che ondeggiavano come palme nel vento.
Ed ecco che nell’ombra degli scogli e delle alghe scoprì una famiglia di pesciolini rossi proprio come quelli del suo branco.«Andiamo a nuotare nel sole e a vedere il mondo,» disse felice.
«Non si può,» risposero i pesciolini, «i grandi tonni ci mangerebbero».
«Ma non si può vivere così nella paura,» disse Guizzino «bisogna pur inventare qualcosa».
E Guizzino pensò, pensò a lungo.
E improvvisamente disse: «Ho trovato: noi nuoteremo tutti insieme come il più grande pesce del mare».E spiegò che dovevano nuotare tutti insieme vicini, ognuno al suo posto.E quando ebbero imparato a nuotare vicini, disse: «Io sono l’occhio».
E nuotarono nel grande freddo del mattino e nel sole del mezzogiorno, ma uniti riuscirono a cacciare i grandi pesci cattivi.
(Leo Lionni, 1992)