Oggi voglio raccontarvi questa esperienza che abbiamo svolto in classe 1a.
Nella prima lezione ogni bambino ha costruito con i cubetti (mathlink cubes) l’iniziale del proprio nome, l’ha osservata e disegnata sul quaderno seguendo i quadretti.
Oggi voglio raccontarvi questa esperienza che abbiamo svolto in classe 1a.
Nella prima lezione ogni bambino ha costruito con i cubetti (mathlink cubes) l’iniziale del proprio nome, l’ha osservata e disegnata sul quaderno seguendo i quadretti.
Stamattina in classe 1a cifre in pixel…
Dato il codice e due colori di tovagliolini di carta quadrati, a coppie i bambini hanno decifrato il codice e realizzato l’immagine sul pavimento.
A turno si detta e si compone…
Eccolo qui il nostro libertino pop-up che racconta la storia del Piccolo bruco Maisazio, il secondo albo su cui abbiamo lavorato in classe 1.
Ho preso ispirazione dalla rete e ho preparato i dischetti colorati per i bambini, da assemblare, e una scheda in cui ho messo i giorni della settimana, i numeri che i bambini dovevano ripassare seguendo le frecce, e le parti della storia.
I bambini hanno assemblato il bruco incollando i vari pezzi, hanno colorato e discriminato i giorni della settimana, aiutandosi un po’ col libro e un po’ con il calendario appeso in classe, li hanno posizionati in ordine sui vari pezzi del Bruco, all’interno hanno messo in corrispondenza i numeri e i frutti ritagliati e colorati dalla scheda.
“Maestra, tu ci hai messo le trappole! I frutti sono molti di più di quelli che servono!”
È stata quindi l’occasione per fare tanti conteggi, associazioni numero quantità, conteggi complessivi, confronti fra quantità e anche successioni e seriazione.
Una volta completate tutte le parti, sul retro abbiamo ritagliato il bozzolo e all’interno ognuno ha colorato e decorato la sua bellissima farfalla.
Poi è stato il momento della narrazione in cui i bambini a coppie sfogliavano e si raccontavano il loro libricino.
Anche a casa i bambini hanno il compito di raccontare ai genitori la storia del Piccolo bruco.
Mi piace molto l’idea di lavorare su un albo illustrato e di dare ai bambini la possibilità di averne una copia realizzata in modo artigianale, tutta loro, personalizzata.
Vi metto qui la scheda che ho realizzato incollando immagini prese qui e là.
Fatemi sapere se vi piace…noi lo adoriamo
E benvenuto autunno anche con il coding!
Avendo lavorato in questi primi giorni di classe 1a con le forme, discriminandole classificandole, osservandole e manipolandole, oggi ho proposto ai bambini di prima una scheda un po’ particolare:
Cosa notiamo?
– c’è un grande quadrato
– ci sono tanti quadrettini piccolini
-ci sono tante forme dentro i quadrettini
-le forme sono a triangolo, quadrato, cerchio
-sopra in alto ci sono come delle nuvolette vicino alle forme
“Ho capito maestra bisogna colorare. Ma non ho capito come con che colori. Ma poi cosa esce? Una cosa a caso?” “Ma no! Sono i pixel!”
Ci siamo quindi ascoltati un po’ per capire cosa ne sapevamo di questi famosi pixel, ma non avevamo le idee ben chiare. Qualcuno dice che li usa coi fratelli grandi per realizzare degli oggettini, si tratta forse delle perline stirabili?
Qualcuno dice che il nome l’ha sentito ma non sa bene cosa siano forse costruzioni?
Parliamo quindi delle immagini al PC e del fatto che per rappresentarle siano composte da tanti quadrettini minuscoli colorati di diverso colore. Apriamo un’immagine al PC e zoomiamo fino a che vediamo questi famosi pixel.
Ora è chiaro per tutti che questi quadrettini colorati nel giusto modo si trasformeranno in una immagine.
Coloriamo le nuvolette, che scopriamo chiamarsi legenda, e che costituiscono un codice colore: ogni quadretto che contiene un triangolo lo colorerò di azzurro, con il cerchio di arancione, con il rettangolo di giallo e con il quadrato di marrone.
Con cura e calma ognuno conclude il suo disegno.
Li guardiamo bene anche da lontano: che bello, è proprio una ghianda a quadretti, a pixel!
Quello che abbiamo realizzato è un disegno a pixel seguendo un codice colore: a ogni forma è associato un colore e noi avendo il codice siamo riusciti a realizzare l’immagine.
Ora teniamo lo stesso codice e realizziamo l’ immagine con un altro materiale: con i tovagliolini di carta colorati quadrati, posizionandoli sul pavimento.
Ci organizziamo subito scegliendo i colori necessari e dividendoci i compiti: qualcuno leggerà e detterà il codice, qualcuno posizionerà i tovagliolini poi ci si scambierà Uscirà lo stesso disegno?
“Sì maestra sarà lo stesso ma sarà moooolto più grande! E anche molto più bello!”
Soddisfatti tutti! 🙂
Ecco il file con due immagini a pixel con le forme, la ghianda e la coccinella.
Due versioni: uno con la legenda colorata e uno con la legenda da colorare.
Buon lavoro!
Coding in forma
Quest’anno in occasione della code week, e avendo come classi 4a e 5a ho pensato di proporre attività per conoscere il codice binario.
Un’ attività molto simile che ho fatto qualche anno fa, e sulla quale ho rimodellato quella proposta quest’anno la trovate qui
Anche questa volta abbiamo iniziato pensando alla parola codice, ricordando cosa è la Code Week, a cui partecipiamo ogni anno, e perché sia importante fare attività di coding anche alla loro età.
Ho poi chiesto se avessero mai sentito parlare di codice binario e per assonanza abbiamo capito che il numero due in qualche modo c’entrava…binario come quello del treno, come la bicicletta, come binomio, come bivalente….abbiamo trovato molte parole!
Ok ma…due cosa? Due soli simboli che compongono il codice….1 o 0!
Questa immagine che abbiamo guardato molti l’hanno vista nei film di fantascienza o nei video games, o negli sfondi di qualche gioco! E’ il linguaggio delle macchine che traduce tutti gli impulsi elettrici in 0 spento e 1 acceso!
Per contare ed eseguire semplici calcoli, noi comunemente utilizziamo il classico sistema decimale con le dieci cifre da 0 a 9.
Per contare ed eseguire complicati calcoli i computer utilizzano invece un altro sistema che prende il nome di sistema binario, proprio perché quest’ultimo è costituito da due soli simboli: 0 ed 1.
I computer capiscono solamente questi due soli simboli perchè o ricevono il segnale o no per cui:
0, che corrisponde alla mancanza di tensione (quindi a 0= spento)
1, che corrisponde invece alla presenza di tensione (quindi 1=acceso)
Utilizzando solo queste due cifre, si possono però rappresentare non solo tutti i possibili numeri esistenti, ma anche tutte le parole, le immagini, i video, i suoni…tutte le tipologie digitali..
Anche i pixel che tanto amiamo appaiono sugli schermi perchè si accende o meno il quadrettino per cui se è acceso avrà associato il numero 1 e se è spento sarà buio, associato allo 0.
Proviamo… accendiamo i pixel….associamo al numero 1 un colore e allo 0 un altro a contrasto e coloriamo seguendo il codice binario la scheda….cosa apparirà?
Ecco qui i materiali
Siamo poi passati alla nomenclatura e quindi abbiamo scoperto il bit e il gruppo di 8 bit che si chiama Byte e quindi tutti i multipli che anche noi conosciamo i megaByte, i GigaByte ecc..
Ci siamo divertiti ad accendere Bit e creando numeri , in una divertentissima attività realizzata prendendo spunto dal testo “Computer scienze unplugged” e riprodotta con cartoncini dei numeri e bambini che si alzavano e si abbassavano all’occorrenza e anche online con il giochino “Binario” che trovate scaricabile gratuitamente.
Trovate tutto spiegato nei minimi dettagli e anche il lavoro che avevo messo sul quaderno la volta scorsa nell’articolo sul codice binario cliccando qui
Utilizzando solo queste due cifre, 0 e 1, si possono rappresentare non solo tutti i possibili numeri esistenti, ma anche tutte le parole, le immagini, i video, i suoni…tutte le tipologie digitali..
Abbiamo scoperto il codice ASCII che associa ad ogni lettera maiuscola e minuscola, ad ogni numero e simbolo un codice in binario e ci si è aperto un mondo!
Come fatto già la volta scorsa, abbiamo provato a codificare parole in binario e a cercare di scoprirle decodificandole e poi ognuno di noi ha codificato il suo nome e lo ha rappresentato con perline colorate che hanno formato una bellissima collana binaria!
Cosa dite???? Non è bellissima?
Prossima tappa….codice binario con i Lego! Siete curiosi??? continuate a seguici! 😉
A distanza…è tutto strano e nuovo…
A distanza tutto sembra diverso…
come fare a farsi il pesce d’Aprile a distanza???
Per quest’anno niente pacche sulla schiena inaspettate e risatine sotto i baffi, niente battute e indovinelli…niente storie o invenzioni strampalate…per quest’anno un pesce d’Aprile ognuno a casa sua ma…c’è spazio per fare qualche scherzetto lo stesso…magari a mamma e papà o ai nonni…
Ho mandato il video tutorial per realizzare il pesce origami e ho chiesto loro di piegarne uno o molti e usarli per qualche scherzetto…e di farmi vedere le loro realizzazioni mandandomi le fotografie…
Ho poi raccolto tutte le foto inviatemi e ho creato un mini video che ho girato loro per festeggiare insieme e per vedere le creazioni di tutti…eccone una versione…
In questo articolo provo a spiegarvi cosa è, come funziona e come usare la piattaforma LearningApps per far lavorare i ragazzi da soli da PC da Tablet o Smartphone a scuola o a casa.
Learning app è un’applicazione web che consente di supportare l’attività didattica attraverso piccoli moduli giocosi interattivi quali cruciverba, impiccato,memory, coppie puzzle, linea del tempo, ecc…
Contiene un archivio molto ampio di moduli già realizzati sulle diverse discipline e per i diversi ordini di scuola che potranno servire da esempio o direttamente essere utilizzati.
Per poter usufruire delle App per giocarci non è necessario essere registrati.
Bisogna invece registrarsi se si vuole creare una propria area e salvare le proprie app se si vuole creare una classe e quindi monitorare il lavoro dei ragazzi.
Per prima cosa connettersi all’ applicazione learningapps.org
Questa estate sono stata contattata dalla gentilissima Silvia Criara di Marie Claire per fare quattro chiacchiere intorno al coding…di cosa si tratta…cosa si fa nelle scuole e perché, da inserire nello speciale “Enfant” in uscita con il numero di settembre 2019!
Mi sono sentita onorata di essere stata scelta e ho cercato di raccontare un po’ la mia esperienza di lavoro di questi anni con i bimbi sul coding unplugged che potete trovare documentato qui…
E’ stata davvero un’ emozione…!!!
Emozionante anche l’attesa dell’uscita e …wow! 🙂 Trovarsi in mano il giornale con il mio nome stampato sopra…è stato incredibile!!!! Non ho parole!!!! 😉
Grazie per l’opportunità a Marie Claire e a Silvia e…per chi se lo fosse perso ecco il PDF dell’articolo gentilmente mandatomi dalla giornalista!
Grazie anche a voi della fiducia e delle numerosissime visite al mio sito” 🙂
Una attività divertente per fine anno? o per la prima settimana di accoglienza?
Noi abbiamo inventato labirinti con elastici usando i geopiani!
La consegna è stata….Riusciamo a creare un labirinto, una stradina…una pista in cui far scorrere una pallina o biglia in modo che passi da un lato all’altro del labirinto facendo più strada possibile?
Usiamo gli elastici sia quelli piccoli e colorati che ci piacciono un sacco, sia quelli classici e più lunghi….e…scateniamo la creatività!!!!
Già dall’inizio dell’anno in classe prima in tecnologia ma anche in collegamento con matematica e geografia ho proposto alcune attività di coding unplugged che sono propedeutiche per l’apprendimento anche della spazialità, del movimento della lateralizzazione…stimolano l’attenzione e il problem solving e anche se sembrano attività più per grandi se presentate in modo adeguato sono fattibilissime anche dai bimbi più piccoli…con davvero molte soddisfazioni.
Una delle attività preferite da tutti gli alunni perché molto artistica e ricca di spunti e creatività è parlare di pixel…
Naturalmente con i bimbi piccoli bisogna fare poca teoria e presentare in modo semplice il fatto che un computer o un cellulare per rappresentare le immagini si serve di una griglia con piccoli quadretti che di volta in volta e a seconda delle esigenze si colorano di colori diversi per farci vedere immagini parole, schemi…questi quadrettini si chiamano pixel!
“Si maestra il mio papà ha una App che si chiama pixel!”
“Io a casa ho un gioco con i pixel ma non l’ho mai fatto…non so come si fa…!”
“io li ho sentiti i pixel maestra…ma non sapevo cosa sono…!” Continua a leggere
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